Attimi di... versi

di Ezio Solvesi
ed. Talos edizioni, pagg.96, €13.0, 2014

Estratto da prefazione di Graziella Atzori

Copertina del libro di poesie Attimi di versi, di Ezio Solvesi Dai versi di Ezio Solvesi scaturisce, immediatamente, la domanda: da dove viene la poesia? La sua, come quella di tutti i poeti, viene, simbolicamente, da lontano; ovvero dalla nostra profondità, dall'inconscio, dall'intuizione. (...) A buon diritto, va inserito in quel filone che Pasolini ha chiamato "poesia sabiana", contraddistinta da due peculiarità: la limpidezza dell'assunto - e l'autore è leggibilissimo, non ha bisogno nemmeno di commento; la sua poesia è simile a una fonte che zampilla. Pregio questo non secondario, dato che un poeta è, o dovrebbe essere, la voce di molti, se non proprio di ciascuno. - e la capacità affabulatoria, l'arte di raccontare, di creare miti. L'etimo greco mythos significa 'racconto', e questa raccolta, come vedremo, è ricchissima di racconto. (...) Solvesi poeta "visivo" - infatti si occupa anche di fotografia - oggettivo, lascia in chi vi si accosta una traccia immaginativa, sedimenta grande sentimento unito a meditazioni e riflessioni. Possiamo definire la sua poetica di fondo come "poesia del sorriso". (...)

Il poeta ha suddiviso la raccolta in gruppi tematici: la natura in primis, segue la visione della sua città, Trieste, quindi la poesia sociale ed epica, nucleo forte, essenziale. Poi il capitolo di poesie varie, intitolato "attimi", e infine, last but not least, la poesia familiare, delicatissima, che lo riguarda direttamente. (...) La natura quindi. Notturna, per lo più, o invernale. Questo scenario potrebbe indurre a malinconia e anche, forse, al pessimismo: niente di tutto ciò. Il notturno è un notturno romantico, come lo sono i Notturni di Chopin. (...) Il paesaggio, ancora una volta, è oggettivo. Abbiamo i capelli delle alghe sugli scogli, e l'inverno di una Val Rosandra ghiacciata che si ridesta con un useleto... Anche la notte ha un significato allegorico. Porta sempre un nuovo giorno, nuova luce e impavida avventura di vita.

La poesia ambientata in un cimitero contiene una bellissima immagine delle "vecchie che raccolgono i fiori secchi con gesti stanchi di lunga attesa". (...) Il tema sociale apre una sezione dolente. E' la poesia dei vinti, secondo Verga. Una profonda pietas fissa lo sguardo sulle vicende di persone che stanno ai margini... Il poeta non ricorre al pietismo, usa toni asciutti, intensi e stringati. (...) Il poeta non nomina il Signore, ciononostante la sua è una visione altamente cristiana. Pur non conoscendo cosa pensi egli in merito, sento di poter affermare: ecco una lirica vicina al Vangelo. Il culmine dell'abominio e della pietà sono forse toccati nel rievocare indelebilmente una visita a Mauthausen. (...)

Nelle poesie dedicate all'amata Trieste, una città celeste, "azzurra" secondo Saba, quindi icona del bello, il poeta ci introduce nella triestinità con una immagine luminosa, esuberante e gioiosa: la gara della "Barcolana", la più grande manifestazione di navigazione a vela nel mondo. Di seguito, con un suo sguardo, un taglio tutto particolare, giocato tra passato e presente, Solvesi restituisce Trieste al lettore. La città conserva la sua anima sempre identica, tutto sommato. E' una terra ubicata tra mare e Carso, geograficamente ristretta, ma protesa, scrive il poeta, verso l'infinito. Anima sempre un po' in tormento. Lo testimonia il dialetto, una parlata veloce, frettolosa, ventosa.

L'immagine di Ezio, bellissima, riguarda lo storico Caffè Tommaseo. Rimembra per noi una Trieste opulenta, che si concedeva e si concede pause felici. Al suono di un violino, il poeta, con gli occhi chiusi, sogna il Caffè che fu, che è sempre, con i suoi tavolini di ghisa e marmo antico. E' un'antichità che non è stasi, non città addormentata, ma tempo sospeso, eternità, quindi metafora, un angolo di paradiso questo caffè. Egli immagina e sogna merletti, vestiti ottocenteschi, Trieste mitteleuropea. Cambiando scena, ecco la Trieste medioevale rimodernata. Questa sì è diversa, necessariamente mutata: oggi possiede odori di cibi esotici, forse più luce nelle case grazie ai restauri, ai nuovi assetti urbanistici consoni al benessere.

Il rione è abitato da altri ceti sociali, facoltosi, la città vecchia è destinata a una élite, diventa elegante con fascino rétro, mentre un tempo era quartiere popolare. Però, si può ancora trovare un androne, vittoria della poesia e della nostalgia, esiste ancora una porta aperta, secondo l'antica abitudine, dietro la quale canta qualcuno. La porta aperta significa molte cose: parla di fiducia, solidarietà, condivisione, di una vita non gelosa della propria intimità, che si apre allo sguardo e alla simpatia dell'altro. Si può trovare, in Cittavecchia, ancora una rosa su una finestra, in un boccale. Trieste era questa ed è ancora questa! Città a misura d'uomo dove vivere è gioia: cara Trieste, senza retorica. Le vie sono abitate da persone che riescono a godere di natura e mare che entra fin dentro, fino all'abitato.

Solvesi raggruppa alcune liriche di vario soggetto sotto il titolo Attimi, permeate dal colore cangiante della precarietà, momento significativo e fine a se stesso. Sono tali diverse immagini: il petalo di un fiore che resiste, caparbio, roseo simbolo di speranza; il treno, tradizionale figura del nostro viaggio terreno. (...) Una poesia fotografa il primo maggio, con i suoi colori di fiamma, tributo al lavoro, spina e gloria, corona dell'uomo. L'ultimo gruppo di liriche, dedicato all'amore e alla famiglia, racchiude versi toccanti. Il poeta commuove con l'epopea di un amore eterno, detto con profonda verità. Solvesi richiama, per analogia con la sua vicenda d'amore coniugale emblematica, un grande mito: quello di Ettore e Andromaca, sposi per sempre. (...)



Ezio Solvesi (Trieste), fino al 2009 in varie industrie triestine elettroniche - come progettista e poi nel settore commerciale -, scrive poesie fin da ragazzo, prima soltanto in italiano, successivamente, anche in triestino, pubblicandole dal 2007, alcune anche in antologie e sul volume celebrativo dei 150 anni del Circolo Culturale delle Assicurazioni Generali. Nel 2008 ha pubblicato la silloge di liriche Trieste cussì cocola (ed. Italo Svevo - Trieste) dedicate alla città di Trieste, che omaggia anche 2011 con Trieste a colori (ed. Italo Svevo - Trieste), che comprende anche alcune foto di opere dell'artista concittadino Enzo E. Mari.

Le sue liriche sono state anche oggetto di "readings" di poesia e di recite teatrali, con accompagnamenti musicali. Nel dicembre 2013, presenta le sue poesie nella trasmissione "Le Parole più Belle" di TV-Capodistria. Tra i premi più importanti: il 1° posto al XII Premio Letterario "C. Ulcigrai" di Trieste, il 1° posto al VII premio letterario "Una terra nell'anima" del MAI di Trieste, per due volte il 1° posto al II e al III premio letterario "Trofeo colle San Giusto", il 1° posto all' VIII, IX e X premio letterario "Golfo di Trieste" e il 1° posto al I premio letterario "Gens Adriae" di Trieste.



Visualizza ingradimento della copertina del libro



Attimi di... versi
Intervista e presentazione delle poesie di Ezio Solvesi


30 gennaio 2015, ore 20.30
TV-Capodistria, programma "Le parole più belle"
www.rtvslo.si/tvcapodistria/archivio/show/41



Attimi di... versi

Presentazione libro a Trieste

.. 25 novembre 2014, ore 18.00, Libreria San Marco
.. 26 novembre, ore 18.00, Libreria La Feltrinelli (con intervento critico di Giancarlo Bonomo)
.. 27 novembre, ore 18.00, Libreria Knulp

- Ezio Solvesi è presente nel Dizionario degli autori di Trieste, Isontino, Istria e Dalmazia (di Walter Chiereghin e Claudio H. Martelli, Hammerle Editori - Trieste, 2014)

- Video sulla presentazione del libro Attimi di... versi (26 novembre 2014, Libreria Feltrinelli di Trieste)
youtu.be/dc4xYF37hbU



Esaedro
Raccolta di racconti di Ezio Solvesi

ed. Talos Edizioni, pagg.88, 13euro, 2015 (* novità editoriale)
Prefazione di Ninni Radicini

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