Immagini di una cultura in viaggio. Incontri con il cinema croato

In programma film dei registi croati: Nikola Tanhofer, Ivan Livakovic, Vinko Bresan, Damir Cucic, Dalibor Matanic, Oktavijan Miletic, Zvonimir Berkovic, Zlatko Grgic, Boris Kolar, Ante Zaninovic, Arsen Anton Ostojic, Krsto Papic, Biljana Cakic Veselic, Zvonimir Juric, Goran Devic, Dusan Vukotic, Kreso Golik, Hrvoje Juvancic, Zoran Tadic, Snjetana Tribuson, Branko Schmidt.

11-14 novembre 2010
Cinema Trevi - Roma

Particolare dalla locandina della rassegna sulla cinematografia croata a Roma Una rassegna di cinema croato a Roma è un vero evento. Ancor più importante se si tiene conto che si tratta della prima a essere realizzata insieme con le istituzioni ufficiali e con l'obiettivo di promuovere il cinema croato in Italia, favorendo al tempo stesso lo scambio culturale tra i due paesi. Saranno mostrate alcune delle opere fondamentali della storia della cinematografia croata affiancate dai titoli più emblematici del cinema più recente. Una rassegna che recupera le radici storiche (Lisinski, realizzato durante l'occupazione nazista, è da considerarsi il primo lungometraggio sonoro croato) e che prosegue presentando alcune delle opere degli autori più apprezzati dei decenni successivi. Si pensi agli anni Sessanta, periodo in cui la lobby delle grandi produzioni s'indebolisce e fioriscono personalità autoriali come Berkovic e Papic capaci di animare la grande stagione della New Wave jugoslava.

Proprio agli anni Sessanta si fanno risalire anche i risultati più importanti della "scuola di animazione zagabrese", che nel 1961 viene insignita dell'Oscar (l'unico della storia del cinema croato) grazie a Surogat di Dusan Vukotic. Nei due decenni successivi si dissolve il controllo ideologico. Gli anni Novanta sono segnati dalle distruzioni e dalle rovine, il territorio viene sconvolto dalla guerra e i paesi che lo costituivano si dividono proclamando la propria indipendenza. L'inizio del conflitto viene raccontato in chiave comica da Vinko Bresan nel suo Kako je poceo rat na mom otoku.

Con la fine della guerra, alla fine dello scorso decennio, emergono una serie di giovani autori (Goran Devic, Zvonimir Juric, Dalibor Matanic, Arsen Anton Ostojic) che affascinano sempre di più anche il pubblico d'oltreconfine, fiorisce la produzione nazionale e si sviluppa quella indipendente. La rassegna è a cura di Tina Hajon. Selezione dei film a cura di Carmen Lhotka, Francesco Crispino e Tina Hajon. Con la collaborazione della Cineteca Croata, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Jadran Film, Hrvatska radiotelevizija. (Comunicato Ufficio Stampa CSC)

Programma

- 11 novembre

ore 17.00, H-8. (id., 1958)

Regia: Nikola Tanhofer
Interpreti: Boris Buzancic, Durda Ivezic, Antun Vrdoljak, Vanja Drach, Stane Sever

Soggetto: Zvonimir Berkovic
Sceneggiatura: Z. Berkovic, Tomislav Butorac
Fotografia: Slavko Zalar
Scenografia: Zdravko Gmajer
Costumi: Olga Marusevski
Musica: Dragutin Savin
Montaggio: Radojka Ivancevic
Produzione: Jadran film
Jugoslavia, 107'

L'autista di una macchina sconosciuta, che scapperà immediatamente dal luogo dell'incidente, provoca lo scontro tra un autobus e un furgone in cui perdono la vita otto persone. All'inizio il narratore ci immerge nell'intreccio indicandoci i posti che si riveleranno "mortali" nell'autobus. Lo spettatore però non sa chi li occuperà e rimarrà nell'incertezza fino alla fine. La pianista Alma, spiegando la forma musicale della "fuga" al compagno di viaggio Boris, svela il principio della costruzione del film: nella "fuga", dice, ci sono motivi che s'intrecciano e che hanno uno scopo comune; nello stesso modo, i passeggeri dell'autobus, le diverse persone che viaggiano, vanno verso una stessa meta. Il film ha vinto tutti i principali premi (miglior regia, sceneggiatura e premio del pubblico) al Pola Film Festival e ha ricevuto un riconoscimento anche al festival di Londra.

ore 19.00, Prljavi mali mjehurici (Bolline sporche, 2008)

Regia: Ivan Livakovic
Interpreti: Goran Bogdan, Ana Maras, Nera Stipicevic, Iva Viskovic, Mirjana Tepek

Sceneggiatura: I. Livakovic
Fotografia: Marko Jerbic
Musica: Martian War Machine
Montaggio: Borna Buljevic
Produzione: Akademija dramske umjetnosti Sveucilista u Zagrebu
Croazia, 12'

Un cortometraggio che tematizza rapporti interpersonali e tradimenti, emozioni di gelosia e rabbia, e dove i diversi ruoli (marito, moglie, amante) alla fine risultano troppo simili, quando sono percepiti da diversi punti di vista. Con questo film Livakovic ha vinto il premio Jelena Rajkovic (premio per il miglior film realizzato da un regista con meno di trent'anni). La sperimentazione è a diversi livelli: dalla sceneggiatura alla fotografia, alla scenografia (le insolite inquadrature, il colore) e al montaggio (i veloci cambiamenti del ritmo, il gioco con il tempo). La linea tra la realtà e la finzione è molto sottile e a momenti lascia perplessi. L'autore dice di essersi ispirato a Woody Allen, quando sostiene che «la vita non imita l'arte, ma la TV di cattivo gusto».

a seguire, Kako je poceo rat na mom otoku (Com'è iniziata la guerra sulla mia isola, 1996)

Regia: Vinko Bresan
Interpreti: Vlatko Dulic, Ljubomir Kerekes, Ivan Brkic, Predrag Vusovic Predo, Botidar Oreskovic, Ivica Vidovic

Sceneggiatura: Ivo Bresan, V. Bresan
Fotografia: Zivko Zalar
Scenografia: Ivica Trpcic
Costumi: Vanda Ninic
Musica: Mate Matisic
Montaggio: Sandra Botica-Bresan
Produzione: HRT - Hrvatska radiotelevizija
Croazia, 101'

Nel 1991 Blaz Gajski arriva su una piccola isola dell'Adriatico per liberare il figlio dalla caserma. In quegli anni, infatti, le caserme croate erano ancora sotto il controllo dell'esercito jugoslavo che non riconosceva la Croazia come nuovo stato. La popolazione locale e la nuova amministrazione pensano che la cosa migliore da fare sia cercare di convincere lui e il suo esercito ad arrendersi. Aleksa, però, vive sull'isola da dieci anni ed è parte integrante della comunità locale che, per convincerlo a desistere, organizza una serie di eventi musicali e teatrali. Commedia vincitrice al Pola Film Festival nel 1996, ha avuto uno straordinario successo nelle sale cinematografiche croate (350 mila spettatori nei primi mesi, che è un ottimo risultato se paragonato ai film distribuiti negli ultimi decenni).

ore 21.00, La strada (id., 2004)

Regia: Damir Cucic
Sceneggiatura: D. Cucic, Leon Rizmaul
Fotografia: Boris Poljak
Musica: Goran Strbac Montaggio: Slaven Zecevic
Produzione: Hrvatski Filmski Savez
Croazia, 29'

La strada principale di Vodnjan nella società contemporanea è il paradigma del quasi dimenticato ritmo di vita tipico delle città mediterranee. Tutte le cose importanti si svolgono in strada: gli abitanti osservano, parlano, stanno insieme, cantano e ballano. Si incrociano i diversi strati sociali, le culture, i periodi storici, la mentalità mediterranea e quella slava. Anche se tutto è diverso, sembra che tutto abbia la stessa cadenza. Nel 2004 alle Giornate del cinema croato a Zagabria ha vinto il premio per la migliore fotografia.

a seguire, Volim te (Ti amo, 2005)

Regia: Dalibor Matanic
Interpreti: Kresimir Mikic, Natasa Janjic, Leon Lucev, Ivana Roscic, Zrinka Cvitesic, Ivana Krizmanic

Sceneggiatura: D. Matanic
Fotografia: Branko Linta
Scenografia: Zeljka Buric
Costumi: Ana Savic Gecan
Musica: Jura Ferina, Pavle Miholjevic (Svadbas)
Montaggio: Tomislav Pavlic
Produzione: HRT - Hrvatska radiotelevizija
Croazia, 82'

- 12 novembre

ore 17.00, Lisinski (id., 1944)

Regia: Oktavijan Miletic
Interpreti: Branko Spoljar, Lidija Dominkovic, Srebrenka Jurinac, Veljko Maricic, Tomislav Tanhofer, Hinko Nucic

Sceneggiatura: Milan Katic
Fotografia: O. Miletic, Ivan Zettlinger
Scenografia: Marijan Kopajtic, Vladimir Zedrinski
Costumi: V. Zedrinski
Musica: Boris Papandopulo
Montaggio: Branko Marjanovic
Produzione: Hrvatski slikopis
NDH - Stato Indipendente di Croazia, 90'

Un giovane e talentuoso insegnante di pianoforte, con il supporto di amici patrioti, cerca di farsi largo come compositore, malgrado l'ambiente ostile e la debole salute. S'innamora della bella Hedviga, ma pensa di non esserne all'altezza. Spronato da un amico, Striga, scrive la canzone patriottica e la prima opera croata. La composizione di quest'ultima sarà però acclamata e utilizzata come strumento di educazione musicale solo dopo la sua morte, perché nella cerchia musicale del suo paese non sarà mai pienamente accettato. Primo lungometraggio sonoro della cinematografia croata, realizzato durante il periodo dello Stato Indipendente della Croazia (NDH) con chiaro intento propagandistico. Miletic cerca di evitare il dettato ideologico, riuscendovi in buona parte.

ore 19.00, Rondo (Rondò, 1966)

Regia: Zvonimir Berkovic
Interpreti: Stevo Zigon, Milena Dravic, Relja Basic, Zvonimir Rogoz, Rudolf Kukic, Boris Festini

Sceneggiatura: Z. Berkovic
Fotografia: Tomislav Pinter
Scenografia: Zeljko Senecic
Costumi: Ljubica Wagner
Montaggio: Radojka Tahhofer
Produzione: Jadran film
Jugoslavia, 94'

Ogni domenica pomeriggio il giudice Mladen gioca a scacchi dall'amico Fedja e sua moglie Neda. Tra Mladen e Neda nasce l'attrazione che porta allo sconvolgimento della routine domenicale e alla necessità d'instaurare di nuovo, in qualche modo, l'equilibrio tra i tre. Pinter, noto direttore della fotografia, grazie anche all'apporto di attori famosi (M. Dravic, R. Basic, S. Zigon), crea interessanti profili psicologici dei tre protagonisti, ritratti nel triangolo matrimoniale. Questo film "da camera" (quasi interamente ambientato in un solo ambiente), con un'interessante struttura cinematografica, afferma una nuova moderna sensibilità nella cinematografia croata ed è sicuramente una delle opere chiave del periodo. E' anche uno dei pochi film croati che è stato inserito nella regolare programmazione cinematografica di molti paesi europei.

ore 21.00, Maestro Koko (id., 1968)

Regia: Zlatko Grgic, Boris Kolar, Ante Zaninovic
Sceneggiatura: Z. Grgic, B. Kolar, A. Zaninovic
Animazioni: Z. Grgic, B. Kolar, A. Zaninovic
Scenografia: Z. Bourek, B. Varadin, S. Matic
Musica: Tomica Simovic
Produzione: Zagreb Film, Windrose Film
Jugoslavia, 9'

Nella città del Professor Balthazar vive un famoso musicista: il Maestro Koko. Oltre alla musica, la sua passione sono i gelati. Un giorno ne mangia talmente tanti da ammalarsi, e non riesce più a suonare. Sconfortato, il Maestro Koko si allontana dalla città e Balthazar parte alla sua ricerca. Professor Baltazar è una serie d'animazione composta da 59 episodi. Fino ad oggi è il progetto della scuola d'animazione di Zagabria che ha avuto più successo in assoluto.

a seguire, Ta divna Splitska noc (Quella bella notte a Spalato, 2004)

Regia: Arsen Anton Ostojic
Interpreti: Mladen Vulic, Nives Ivankovic, Mariko Prga, Marija Skaricic, Vicko Bilandzic, Ivana Roscic

Sceneggiatura: A. A. Ostojic
Fotografia: Mirko Pivcevic
Scenografia: Velimir Domitrovic
Costumi: Branka Tkalcec
Musica: Mate Matisic
Montaggio: Dubravko Slunjski
Produzione: Alka film
Croazia, 100'

La città di Spalato è descritta attraverso tre storie divise dal tempo (tutto succede due ore prima del Capodanno), dallo spazio (il Palazzo di Diocleziano), dall'ambiente. La festa di capodanno nella piazza centrale della città è il punto che lega tutti i protagonisti. «Era emozionante vedere come Ostojic (in collaborazione con il brillante operatore Mirko Pivcevic) usasse cinematograficamente il Palazzo di Diocleziano. Il film è in bianco e nero e con questa scelta sono meravigliosamente pronunciate le tessiture in pietra e il "chiaroscuro" notturno. Usando una grande gru e precise prospettive d'uccello, Pivcevic e Ostojic hanno esaltato la verticalità della città mediterranea e hanno dato al film un timbro magico e fiabesco» (Jurica Pavicic). Al Pola Film Festival ha vinto i premi per miglior fotografia, montaggio e opera prima. Al Sarajevo Film Festival ha vinto il premio speciale della giuria.

- 13 novembre

ore 17.00, Lisice (1969)

Regia: Krsto Papic
Interpreti: Fabijan Sovagovic, Adem Cejvan, Jagoda Kaloper, Ilija Ivezic, Fahro Konjhodzic

Sceneggiatura: Mirko Kovac, K. Papic
Fotografia: Vjenceslav Oreskovic
Costumi: Tonka Duplancic
Musica: Miljenko Prohaska, Silvije Glojnaric, Bosko Petrovic
Montaggio: Lida Branis
Produzione: Jadran film
Jugoslavia, 77'

In Jugoslavia, nel 1948, in seguito al conflitto e alla divisione tra Tito e Stalin, vengono promosse delle "purghe" all'interno delle strutture di potere. In quest'atmosfera di paura e di violenza apparentemente soppressa, in un villaggio sperduto di Dinara si svolge una festa di nozze. Il film affronta un grosso tabù della storia jugoslava: il periodo successivo alla risoluzione dell'"Informbiro". Nel paesaggio rurale carsico di Dinara, Papic ritrova tutti gli elementi chiave tipici della tragedia classica, a cominciare dalla struttura. Da un lato dimostra la ripetitività e l'atemporalità degli avvenimenti politici e dall'altro la loro crudeltà, ristabilendo alla fine lo stesso ritmo universale iniziale. Alla sua uscita il film causò molte polemiche di natura politica. Non piaceva né ai comunisti, né alle correnti politiche opposte. La commissione di Stato che rilasciava i permessi per la partecipazione ai festival internazionali ne proibì la partecipazione a Cannes. Nonostante ciò, il film ha riscosso molto successo all'estero.

ore 19.00, Decko kojem se zurilo (Il ragazzo che aveva fretta, 2001)

Regia: Biljana Cakic Veselic
Soggetto e sceneggiatura: B. C. Veselic
Fotografia: B. C. Veselic, Boris Krstinic, Nebojsa Slijepcevic, Predrag Vekic, Tomislav Skaro
Musica: Stampedo; montaggio: Uja Irgolic
Produzione: Factum - Dokumentarni Filmski Projekt
Croazia, 52'

Ivan, il fratello dell'autrice, è scomparso all'inizio della guerra e la madre ha dedicato la propria vita alla sua ricerca. Nella prima parte del film, Veselic ripercorre il passato della propria famiglia, le storie di sua nonna e del nonno, scomparso nel 1945, il ritorno del quale la donna ha atteso per tutta la vita. Il film racconta l'inizio della guerra e segue l'intera ricerca delle due donne. Fino a quando vengono ritrovate le persone con le quali Ivan ha passato i suoi ultimi giorni. «La forte catarsi del finale dà un senso completamente diverso alle premesse iniziali del documentario. Per questo motivo, il film deve essere visto più volte» (Petar Krelja). Il film è stato proiettato in molti festival e premiato a Zagabria, Dubrovnik, Toronto e Stoccolma. E' stato inoltre il candidato croato agli Oscar nella categoria dei documentari.

a seguire, Zuti mjesec (Luna gialla, 2009)


Regia: Zvonimir Juric
Interpreti: Lana Baric, Marija Skaricic

Sceneggiatura: Z. Juric
Fotografia: Jakov Lerotic
Montaggio: Vladimir Gojun
Produzione: Propeler film
Croazia, 17'

Il campanello suona e Lana apre la porta. C'è la sua nuova vicina Marija che è venuta a salutarla. Dopo una breve conversazione, Marija sta per andarsene quando Lana le chiede di rimanere ancora un po'. Una trama molto semplice, con ottimi dialoghi e fine umorismo. Il film ha vinto molti premi: a Drama in Grecia, al Festroia festival in Portogallo, a Sarajevo Film Festival e a Vukovar ed è stato anche il primo cortometraggio croato in concorso alla Berlinale dopo la dichiarazione d'indipendenza del Paese. Vince il "Cuore di Sarajevo" per il miglior cortometraggio.

a seguire, Poplava (L'alluvione, 2010)

Regia: Goran Devic
Sceneggiatura: G. Devic
Fotografia: Jure Cernec, Tamara Cesarec
Musica: Pavao Miholjevic, Jura Ferina
Montaggio: Vanja Sirucek
Produzione: Petnaesta umjetnost, Centar za mirovne studije
Croazia, 40'

Kosinj e i villaggi intorno, tutti situati nella Lika, una regione poco urbanizzata e trascurata da tutti governi, vengono inondati con regolarità dalle acque del fiume omonimo. All'incirca ogni vent'anni, però, gli allagamenti sono straordinari. Tanto che anche i villaggi a distanza di diversi chilometri dal fiume rimangono sott'acqua. L'intera regione diventa così un enorme lago, all'interno del quale si può comunicare solo usando le barche. Il film racconta l'esperienza di due volontari che, per le loro rispettive comunità, quella croata e quella serba, diventano l'unica via di comunicazione con il resto del mondo.

Il film lascia raccontare la vicenda ai suoi protagonisti. Solo alla fine, quando ormai i media sono entrati in scena e arrivano in visita i rappresentanti del governo e della chiesa, i due vengono intervistati e "costretti" a entrare in uno spazio pubblico, tanto da perdere il controllo sul proprio. Al Sarajevo Film Festival vince il prestigioso premio Talent Grant di European Documentary Network. «Devic ritrae il fenomeno mostrando un grande senso del racconto per immagini (qui ancora più maturo rispetto ai lavori precedenti) senza perdere né il punto di vista, né la sottile ironia che riesce a far emergere dalle situazioni (come l'intervento dell'istituzione religiosa e politica, pronta a promettere interventi a cui il popolo ha ormai imparato a non dar credito) e che caratterizza i suoi lavori migliori» (Crispino).

ore 21.00, Incontro moderato da Francesco Crispino con Goran Devic (regista), Branko Schmidt (regista), Carmen Lhotka (direttrice della Cineteca croata), Sergio Grmek Germani (critico e storico cinematografico)

a seguire, Surogat (Surrogato, 1961)

Regia: Dusan Vukotic
Sceneggiatura: Rudolf Sremec
Fotografia: Zlatko Sacer
Musica Tomislav Simovic
Montaggio: Tea Brunsmid
Animazione: Leo Fabiani, Rudolf Mudrovcic
Produzione: Zagreb film
Jugoslavia, 10'

Disegnato, animato e diretto da Dusan Vukotic, è una visione comica dell'alienazione dell'uomo contemporaneo, che sostituisce ogni cosa con i surrogati, perfino i rapporti emotivi. Qui Vukotic porta alla perfezione la tecnica dell'animazione ridotta, che ha reso celebre la Scuola d'animazione di Zagabria, liberandosi degli elementi superflui: i caratteri sono costruiti dalle combinazioni dei semplici elementi geometrici, la scenografia ridotta al minimo. Vincitore dell'Oscar (è, tra l'altro, il primo film d'animazione non-americano a riceverlo), ha ricevuto anche il primo premio al Film Festival di San Francisco e premi speciali a Cork, Bergamo e Oberhausen.

a seguire, Crnci (I neri, 2009)

Regia: Goran Devic e Zvonimir Juric
Interpreti: Ivo Gregurevic, Emir Hadzihafizbegovic, Rakan Rushaidat, Kresimir Mikic, Franjo Dijak

Soggetto e sceneggiatura: G. Devic, Zvonimir Juric
Fotografia: Branko Linta
Scenografia: Mladen Ozbolt
Costumi: Ivana Zozoli
Montaggio: Vanja Sirucek
Produzione: Kinorama, HRT - Hrvatska radiotelevizija
Croazia, 78'

E' il tempo della guerra. Un'unità dell'esercito chiamata Crnci (i neri) sarà sciolta perché è stata dichiarata la tregua. Ivo è il comandante che ha appena perso i tre uomini in un'azione e, prima di sciogliere l'unità, vuole riprendere i loro corpi e vendicarsi con il nemico. Quelli che sono sopravvissuti vengono catapultati nell'azione, ognuno con i propri traumi e i propri dubbi. Ritroveranno il vero nemico, dove meno se lo aspettano, in se stessi. Il film tocca un altro tabù della storia recente croata. Ha partecipato a diversi festival europei, vincendo tre premi al Pola Film Festival e al Film Festival di Cottbus il premio Fipresci e quello per la regia.

- 14 novembre

ore 17.00, Tko pjeva zlo ne misli (Chi canta mal non pensa, 1970)

Regia: Kreso Golik
Interpreti: Relja Basic, Mia Oremovic, Mirjana Bohanec, Franjo Majetic, Tomislav Zganec, Vida Jerman

Soggetto: Vjekoslav Majer
Sceneggiatura: K. Golik
Fotografia: Ivica Rajkovic
Scenografia: Zeljko Senecic
Costumi: Ljubica Wagner
Musica: Zivan Cvitkovic
Montaggio: Katja Majer
Produzione: Croatia film, Radna zajednica filma
Jugoslavia, 93'

Perica vive con la madre Ana, casalinga e accanita lettrice di romanzi d'amore, e con il padre Franjo, che spesso beve qualche bicchierino di troppo. Quasi tutte le domeniche, senza essere invitata, si unisce a loro anche la sorella nubile della madre, Mina. La sua presenza innervosisce Franjo, al punto che i pranzi si concludono spesso con dei litigi. L'incontro casuale con il tenero ed elegante signor Fulir cambierà la routine giornaliera. In un'atmosfera d'autore, Kreso Golik"coraggiosamente" decide di girare una commedia musicale che mostra la vita della piccola borghesia a Zagabria prima della seconda guerra mondiale. Titolo molto apprezzato dal pubblico e apparentemente molto popolare, in realtà è una sottile critica della vita piccolo-borghese, di cui nasconde il vuoto e le frustrazioni.

a seguire, Drama oko cvijeca (Le api di Pino, 1977)

Regia: Ante Zaninovic
Sceneggiatura: A. Zaninovic
Animazioni: Vjekoslav Radilovic, A. Zaninovic, Janez Japl
Scenografia: Z. Bourek, B. Varadin, S. Matic
Musica: Tomica Simovic
Montaggio: Tea Brunsmid
Produzione: Zagreb Film, Windrose Film
Jugoslavia, 10'

Anche la città del Professor Balthazar deve affrontare il problema dell'inquinamento. L'apicoltore Pino è costretto ad abbandonare la città per salvare le sue amate api e il miele che producono. Riuscirà anche questa volta il Professor Balthazar a risolvere il problema e a far tornare Pino in città?

ore 19.00, Trg 20 stoljece na filmu (La piazza. Il XX° secolo sulla pellicola, 2009)

Regia: Hrvoje Juvancic
In collaborazione con Ivan Vidic, Ognjen Caldarovic, Davorka Feller, Ivan Marusic Klif, Josko Juvancic
Sceneggiatura: Hrvoje Juvancic, I. Vidic, I. M. Klif, Davorka Feller, O. Caldarovic, J. Juvancic, Lala Rascic
Montaggio: Hrvoje Juvancic, Davorka Feller, Damir Cucic, I. M. Klif
Produzione: Udruga za interdisciplinarna i interkulturalna istrazivanja
Croazia, 27'

Un esperimento documentaristico nel quale l'autore sceglie solo i materiali d'archivio girati in 16mm che hanno come tema Ban Jelacic, la piazza principale di Zagabria. Il materiale è stato poi "ripulito" da tutte le sequenze legate alla politica o con connotazioni ideologiche, quindi montato e commentato da diversi autori. Il materiale d'archivio sulla pellicola è quindi messo a confronto con il materiale digitale, rivelando come la pellicola mantenga una sorta di autenticità.

a seguire, Ritam zlocina (Il ritmo del crimine, 1981)

Regia: Zoran Tadic
Interpreti: Ivica Vidovic, Fabijan Sovagovic, Bozidarka Frajt, Dragutin Klobucar, Zdenka Trach

Soggetto: Pavao Pavlicic
Sceneggiatura: P. Pavlicic
Fotografia: Goran Trbuljak
Scenografia: Ante Nola
Musica: Hrvoje Hegedusic
Montaggio: Jasna Fulgosi
Produzione: Televizija Zagreb, Centar film, RTV Beograd
Jugoslavija, 90'

Ivica abita da solo nella casa ereditata da suo padre e suo nonno, a Trnje, un antico quartiere di Zagabria. Un pomeriggio gli fa visita un uomo particolare, Fabijan, che vorrebbe affittare una stanza. E' appassionato di statistica, in particolare quella riferita ai crimini avvenuti a Trnje e in altri quartieri di Zagabria. Nello stesso tempo Zdenka, la donna amata da Ivica ai tempi della scuola, torna nel quartiere. «La tematica dell'ipotesi scientifica non viene rappresentata attraverso gli stereotipi dei film di fantascienza, ma si realizza in immagini oniriche capaci di abolire il limite tra sogno e realtà. E' un'opera che è riuscita a superare i limiti del genere cinematografico di allora, senza cadere nella trappola dei tabù che censuravano i commenti critico-sociali cari al regista» (Ante Peterlic).

ore 21.15, Tri ljubavne price (Tre storie d'amore, 2007)

Regia: Snjetana Tribuson
Interpreti: Judita Frankovic, Ljiljana Bogojevic, Dragica Sreckovic

Sceneggiatura: S. Tribuson
Fotografia: Branko Linta
Scenografia: Zeljka Buric
Costumi: Ivana Zozoli
Musica: Jura Ferina, Pavao Miholjevic
Montaggio: Marina Barac
Produzione: Kinorama
Croazia, 25'

Un film che mostra le diverse concezioni del rapporto amoroso e la maniera in cui esse impediscano di vedere la realtà. Il film è stato proiettato in molti festival internazionali e nel 2007, alle Giornate del cinema croato (a Zagabria), ha vinto il premio della critica per il miglior film. «La regista costruisce il film con lo stile del documentario di ricerca, usando il suo tipico, e riconoscibile, "humour nero"» (Goran Kovac).

a seguire, Metastaze (Le metastasi, 2009)

Regia: Branko Schmidt
Interpreti: Rene Bitorajac, Franjo Dijak, Robert Ugrina, Rakan Rushaidat, Jadranka Dokic

Sceneggiatura: Ognjen Svilicic
Fotografia: Dragan Ruljancic
Scenografia: Mladen Ozbolt
Costumi: Zeljka Franulovic
Musica: Goran Bare
Montaggio: Hrvoje Mrsic, Vesna Lazeta
Produzione: Telefilm e HRT - Hrvatska radiotelevizija
Croazia, 77'

Il film porta dentro un quartiere della periferia di Zagabria, mostrando le conseguenze della guerra.



Puoi proseguire con le presentazioni delle seguenti rassegne cinematografiche:
Dan Oki: esplorazioni interiori e legami sociali

Balkan Florence Express (1a edizione, 26-29 novembre 2012)

Festival Internazionale del Cinema di Thessaloniki 2010 (incontro con Borivoj Dovnikovic)

e la recensione e l'articolo seguenti:
Mondo ex e tempo del dopo (Recensione di Ninni Radicini al libro di Pedrag Matvejevic)

Croazia / Legislative 2007: Un altro passo verso l'Ue

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