Grecia: il Parlamento Ellenico approva il bilancio 2014
di Ninni Radicini
19 dicembre 2013
Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre, il Parlamento Ellenico ha approvato il disegno di legge sul bilancio 2014 con 153 voti a favore e 142 contrari. Hanno votato a favore i deputati di Nuova Democrazia e Pasok - Movimento Socialista Panellenico, le due formazioni che compongono l'attuale governo. Contrari tutti i partiti di opposizione, ovvero Syriza - Coalizione della Sinistra Radicale, Anel - Greci Indipendenti, Dimar - Sinistra Democratica, Xa - Alba Dorata, Kke - Partito comunista e 11 su 12 dei deputati indipendenti. La nuova legge di bilancio prevede 2.5 miliardi di euro di entrate e 3.1 miliardi di riduzione della spesa pubblica, con un avanzo primario di 812 milioni nel 2013 e di 2.95 miliardi nel 2014 (esclusi gli interessi sul debito, il costo della previdenza sociale, delle amministrazioni locali, delle imprese di stato). Il Prodotto interno lordo della Grecia è previsto a -4% nel 2013, (dopo i precedenti -6.4% nel 2012 e -7.1% nel 2011) e allo 0.6% nel 2014, tornando in positivo per la prima volta dal 2007.
Il Primo ministro Antonis Samaras ha sottolineato che la "la Grecia non è andata in fallimento e questo è un successo" e che "mentre prima stavamo crollando in termini di competitività adesso stiamo migliorando in tutti gli indicatori". Inoltre la Grecia, per la prima volta da anni "non avrà bisogno di prestiti per le proprie necessità". Il Cancelliere della Germania, Angela Merkel, e il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, hanno di recente definito "impressionante" il progresso nel settore economico realizzato dalla Grecia.
Alexis Tsipras, presidente di Syriza, ha attaccato l'Esecutivo dicendo che sta imponendo "una politica che ha assestato un duro colpo alla economia, triplicando la disoccupazione" e "usando come pretesto l'obiettivo di far rimanere la Grecia nell'Euro, ha fatto svanire l'euro dalla Grecia", trasformandola in una "colonia del debito". Tsipras ha chiesto di contestare le condizioni previste da Ue/Bce/Fmi per il sostegno finanziario ad Atene e di rinegoziare il debito. Inoltre ha proposto un piano in tre punti per affrontare la crisi, che consiste a) nella stabilizzazione della economia con un utilizzo socialmente equo dell'avanzo primario b) nella riorganizzazione della produzione industriale con sostegni finanziari alle aziende, garantendo ad esempio una riduzione dei costi dell'energia e tassando i profitti non la produzione, c) un sostegno di emergenza a disoccupati e a chi si trova in condizioni di povertà.
Evangelos Venizelos, presidente del Pasok e vice Primo ministro, ha attaccato Alexis Tsipras dicendo che strumentalizza le sofferenze attuali e non considera i sacrifici fatti dalla popolazione pur di andare lui al potere. In un discorso al suo gruppo parlamentare ha detto che il governo "presenta risultati economici e vuole il riconoscimento dei sacrifici fatti dal popolo greco". Aleka Papariga, presidente del gruppo parlamentare di Kke, nel suo intervento ha contestato sia i partiti di governo sia Syriza, ritenendo che stiano facendo un gioco delle parti, da cui la decisione di Kke di non sostenere né l'attuale Esecutivo né un eventuale nuovo governo incentrato su Syriza, poiché né ND insieme al Pasok, né Syriza, sono considerati da Kke in grado di fronteggiare le decisioni dei creditori della Grecia.
Fotis Kouvelis, presidente di Dimar, ha detto che il programma di adeguamento fiscale realizzato dal governo è stato ininfluente e quanto previsto dalla legge di bilancio per il 2014 contiene delle ingiustizie sociali. Altrettanto negativa è stata la valutazione su Syriza, che Kouvelis considera stia strumentalizzando la crisi economica per polarizzare il panorama politico greco e per questo respinga anche riforme necessarie. Ilias Kassidiaris, portavoce parlamentare di Alba Dorata, ha detto che è stato presentato "un altro bilancio che porterà il popolo greco alla indigenza". Panos Kammenos, presidente di Anel, ha detto che il bilancio 2014 è un "nuovo atto nella tragedia del popolo greco.
Una rilevazione di Elstat (Autorità Statistica Ellenica) ha indicato che il livello della disoccupazione giovanile (fino a 24 anni) a settembre 2013 è stato del 51.9%, in diminuzione del 4.8% in confronto a un anno prima e ancora più dall'agosto 2012 (-8.7%). Sul dato più recente è da valutare quanto abbiano inciso componenti quali le assunzioni stagionali nel settore turistico, i trasferimenti all'estero per lavoro e la riduzione degli stipendi. Il numero totale di disoccupati è di 1.376.463. Per il 2014 è prevista una riduzione della disoccupazione al 24.5% dal 25.5% del 2013.
Da notare che oltre un milione di loro è stato aggiunto negli ultimi quattro anni (nel 2008, all'inizio della crisi economico-finanziaria, erano 370.203). La Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (Oecd) ha rilevato che gli stipendi netti in tutti i settori, aumentati di circa il 20% decennio 2000-2009, nel periodo dei quattro anni seguenti si sono ridotti quasi altrettanto. Ad esempio, i lavoratori autonomi che hanno avuto un aumento del 24.4% tra il 2000 e il 2009, poi hanno segnato una riduzione fino al 21.2%.
Dopo la legge di bilancio, il confronto tra governo e opposizione prosegue sulla tassa unica di proprietà, il cui disegno di legge è già stato modificato a seguito di contrarietà avanzate nella stessa maggioranza. Un emendamento presentato da Syriza prevede di aumentare le restrizioni sui pignoramenti delle prime case con un valore inferiore ai 200mila euro. E' questo uno dei punti in discussione nel negoziato tra Ue/Bce/Fmi e governo ellenico, oltre alla questione dei licenziamenti nel settore privato e delle privatizzazioni. Secondo Tsipras un inasprimento sulla procedure per il pignoramento delle case rappresenta un modo per indebolire la sovranità nazionale. Tra fine novembre e inizio dicembre, la Grecia ha visto aggiornare al rialzo il proprio rating, con una previsione di stabilità. A dimostrarsi determinanti sono stati i provvedimenti in ambito fiscale e la puntualità degli aiuti provenienti da Ue e Fmi, a fronte però di una crescita ancora bassa e della incertezza nel panorama politico.
Una rilevazione condotta da Metron Analysis per il quotidiano "Avgi" pubblicata il 13 dicembre ha indicato che Syriza è il primo partito con il 21.2%; Nuova Democrazia è al 20%. A seguire, Alba Dorata 7.2%, Greci Indipendenti 4.8%, Pasok 4.5%, Kke 3.5%, Sinistra Democratica 2.7%, Ecologisti-Verdi 1.7%. Da notare la perdita ulteriore di consensi per Pasok e la discesa di Sinistra Democratica al di sotto della quota di sbarramento del 3%. Nella indicazione di popolarità tra i leader politici Tsipras è primo con il 37% di consensi, Antonis Samaras è al secondo posto con il 29%, seguito da Fotis Kouvelis al 28%, Panos Kammenos 27% e Dimitris Koutsoubas (segretario generale di Kke) al 19%. Mentre su chi sia considerato più adatto come Primo ministro, Samaras ottiene il 23% dei consensi, Tsipras il 19%.
In una intervista al quotidiano Kathimerini, pubblicata il 15 dicembre, Samaras ha detto che, a seguito del previsto avanzo primario per il 2013, sosterrà presso i creditori della Grecia la richiesta di una riduzione del debito, cercando di raggiungere questo traguardo prima delle elezioni per il Parlamento europeo a maggio 2014. La Grecia ha utilizzato due piani salvataggio (bailout) per complessivi 325miliardi di euro. Samaras ha detto che un eventuale terzo bailout non sarebbe nell'interesse nè della Grecia nè dei suoi creditori, poichè comporterebbe la necessità che il piano passi al voto dei Parlamenti di quegli Stati che prevedono la conferma in sede legislativa nazionale. Una eventualità che, data la prossimità delle elezioni europee, è considerata tutt'altro che prevedibile nelle conclusioni. Samaras ha escluso elezioni anticipate e in relazione alla maggioranza parlamentare - attualmente di 154 seggi su 300 - ha espresso fiducia nel proseguimento del lavoro dell'Esecutivo.
* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.
La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007