Meltèmi

di Helene Paraskeva
ed. LietoColle Editore, pagg.47, novembre 2009

Recensione di Ninni Radicini

Copertina di Meltemi, libro di poesie di Helene Paraskeva Xenitià=Migrazione; Condizione individuale=Migrazione. Dalla metà degli anni '70, dal momento del suo arrivo in Italia, queste due equazioni sembrano essere diventate tra le più importanti del sistema esistenziale di Helene Paraskeva. Sono i due fulcri di Meltèmi, raccolta di 31 poesie della scrittrice e poetessa di origine ellenica, alcune scritte a distanza di tempo. Liriche, rappresentazioni in versi di stati d'animo e sensazioni, ispirate dal vento che arriva da nord-nordest del Mar Egeo (o da nordovest), che può alleviare l'afa estiva ma a volte generare disastri. Seguendo le stesse direttrici delle migrazioni intraprese nel corso dei millenni da popolazioni dell'Asia centrale verso l'Europa e, al contrario, da Alessandro Magno verso l'Oriente.

La migrazione, il contatto con altre civiltà, diventa chiave d'interpretazione della realtà da una prospettiva differente; già nella poesia introduttiva, Xenitià, dove è descritta come un allontanarsi da qualcosa senza sapere con certezza se si è arrivati a qualcos'altro. Un'accezione spirituale che può apparire all'esterno o essere relegata ai margini dall'individuo, per sua precisa volontà. Ma non può essere rimossa, conferendo alla persona una immagine non allineata, che si evidenzia, per l'autrice, nel momento in cui torna in patria e percepisce la differenza fra la sua natura presente - sintesi tra la formazione greca originaria e quanto acquisito negli anni trascorsi in un altro luogo - e quella di coloro che invece hanno vissuto in patria.

Si ha la sensazione di trovarsi in una "inter-terra", come nella poesia Lezione, o altrettanto in La libreria, metafora della sensazione di distanza dal proprio passato, sebbene la propria origine sia incancellabile e «rimane addosso appiccicosa» (cit. da La memoria dei luoghi). Passando alla terra in cui si è trasferita, nel descriverne l'atteggiamento e il modo di vivere la presenza straniera - sia etnica sia culturale - Helene Paraskeva fa riferimento alla Storia e alla contemporaneità. Mentre in Roma dipinge un panorama dove i migranti «passano come gli stormi», all'imperatore Antonino Pio sono dedicate due poesie. In Stranieri nella città, al tratto pacifico, caratteristico della sua figura, è accostato un riferimento discordante. Un dualismo confermato dalla descrizione della sua fisionomia in Rassomiglianza.

Un modo per rappresentare una realtà molto articolata, che non può essere spiegata con una semplice osservazione in superficie, ma va vissuta e, come sottolinea l'autrice, può evidenziarsi in modo talmente solenne da distogliere ognuno dal tentativo di comprenderla. Il concetto di migrazione è anche ripreso in contesti differenti. Migrazione con distanza spazio-temporale da periodi e momenti della propria vita (Vacanza estiva) e nella Storia di una comunità attraverso un proprio simbolo (il Partenone).

Meltemi è anche una riflessione sulla idea di migrazione nella cultura individuale ellenica contemporanea. Tema ripreso con frequenza nelle espressioni artistiche e letterarie. Si pensi alla cinematografia, con il documentario The journey: the greek american dream (2007, regia di Maria Iliou) sulla immigrazione greca negli Usa dal 1890 al 1980; alla rievocazione di poeti celebri, quale ad esempio Nikiforos Vrettakos (nella poesia Piazza Edison); alla biografia di Maria Callas; alle mostre dedicate a Spyros Papaloukas, che nei suoi dipinti unì l'arte bizantina con le correnti artistiche europee più moderne all'inizio del Novecento.

Autrice del romanzo Nell'Uovo cosmico e della raccolta di racconti Il Tragediometro e altre storie, Helene Paraskeva è insegnante e collabora con la rivista Internazionale, nella rubrica "Italieni". Componente essenziale per comprendere la qualità della sua attività letteraria è la sua origine, il suo essere ellenica, appartenere a una nazione culturale che, fin dalle sue origini, ha vissuto l'idea dell'esplorazione, il viaggio verso terre sconosciute, il contatto con altre civiltà: dalla Magna Grecia al Caucaso, dall'Africa settentrionale all'Asia. Al punto da diventare questa caratteristica un tratto unico del popolo ellenico e della propria civiltà.



Meltèmi
Presentazione libro
08 aprile 2010, ore 18.00
Libreria Odradek - Roma

Presenta la prof.ssa Nora Moll
Slvia Balossi accompagna le poesie con la sua Kora



Giornata Mondiale della Poesia: viaggio in Grecia
Helene Paraskeva a Radio 3 Mondo


Il 21 marzo 2010, in occasione della Giornata mondiale della poesia, la poetessa greca Helene Paraskeva legge i giornali stranieri. In particolare le pagine di quotidiani e periodici greci, per raccontare il suo paese al tempo della crisi.



Durante il programma radiofonico Fahrenheit (Radio Tre), dall'11 al 15 gennaio 2010, Helene Paraskeva ha letto cinque poesie da Meltèmi.



Puoi proseguire con la seguente recensione di Ninni Radicini:
Nell'uovo cosmico (romanzo di Helene Paraskeva, 2006)

e l'articolo di Helene Paraskeva:
Il sogno del pictor optimus (recensione della mostra Giorgio de Chirico: Il sogno metafisico - Roma, 18 febbraio - 30 aprile 2010)



Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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