Un uomo di neve

di Nidia Robba
ed. La Mongolfiera libri, pagg. 200, marzo 2010

«Viaggio nelle tenebre»
Prefazione di Ninni Radicini

Copertina del romanzo Un Uomo di Neve con dipinto di Helga Lumbar In ogni esistenza individuale arriva il momento di confrontarsi con il proprio passato: una eveniènza determinante, che avviene in riferimento al modo in cui si è vissuto. Se in alcuni il confronto con sé stessi si sviluppa nello svolgimento naturale della quotidianità, per altri può essere un passaggio inquietante e dai risvolti drammatici, poiché, oltre ai ricordi, fa emergere quanto si è voluto rimuovere o quanto non era stato considerato come avrebbe dovuto.

Ambientato in Europa, nell'arco di tempo fra la tragedia della Seconda guerra mondiale e gli anni '90, L'uomo di neve, rappresenta una novità nella produzione letteraria di Nidia Robba, non tanto nello stile narrativo, come sempre caratterizzato dalla rappresentazione di scenari composti da personaggi in genere ascrivibili al contesto mitteleuropeo (in La cetra d'oro coniugato con quello ellenico), quanto nella declinazione negativa del protagonista, Yves, la cui mancanza di etica e, soprattutto, di moralità è considerata, in modo implicito, effetto e alimento della subcultura dell'opportunismo e della perdita di virtù, amplificata sempre più in anni recenti.

Attorniato da altre figure, sulla cui natura l'autrice è quantomeno critica, il personaggio principale è una sintesi di comportamenti aberranti. Intorno a lui ruotano una serie di donne, ingannate con una efficacia inversamente proporzionale al tempo che passa. Fino a quando arriverà ad un punto di non ritorno. Allora cercherà di tornare indietro, all'episodio che cambiò il corso della sua esistenza. La narrazione scorre su due direttrici, tra presente e passato, con una sincronia notevole fin dal principio, quando, cominciato il viaggio reale e spirituale verso il suo passato, il protagonista rievoca un momento decisivo della propria gioventù: l'avventura in Russia, dove era arrivato al seguito della Wehrmacht. Di origine francese, compie una precisa scelta di campo, poi confermata in modo indiretto attraverso i suoi figli, collegamento ideale alla patria a cui, chissà, avrebbe voluto appartenere o almeno in cui, in circostanze differenti, avrebbe potuto trascorrere la propria esistenza. Forse, soprattutto, nel ricordo del suo amico Franz.

Il romanzo, come segno costante nella bibliografia di Nidia Robba, porta il lettore a viaggiare attraverso l'Europa: da Strasburgo a Berlino; da Rostov a Verona; da Parigi a Sorrento, con accenni a scenari che accompagnano il lettore nello svolgimento della trama. Oltre a un confronto sottinteso tra i grandi blocchi culturali che dalla fine del Settecento hanno determinato il destino dell'Europa continentale: il francese, il germanico e il russo. Da notare che una delle componenti principali della trama è la Moda, considerata attraverso riferimenti precisi a stili e luoghi e come metafora della rinascita nel Secondo dopoguerra e del rapporto del protagonista con l'universo femminile. Non è casuale che anche le trasformazioni avvenute negli stili propri di questo settore, in particolare nella qualità dei prodotti, si colleghino con quelle esistenziali del protagonista.

L'autrice si sofferma sulla psicologia degli uomini - in particolare del protagonista - nei confronti delle donne in campo sentimentale. In quasi tutti emergono debolezze, ingenuità, bassezze morali e materiali, a cominciare da quelle esplicite della figura principale. Considerando ad esempio due co-protagoniste - Elissa ed Elfriede - appare l'incapacità iniziale della prima di comprendere la vera natura di Yves e la personalità opposta della seconda, che intuisce, almeno in parte, le ambiguità di lui, ma sceglie di eluderle, sebbene questo non sarà sempre possibile. Fino alla ingenuità del figlio, Siegurd, antitesi del padre, sebbene forse poi da lui stesso invidiato per l'evoluzione della seconda parte della vita, quando trova la stabilità voluta accanto a donna austriaca. Circostanza per Yves considerabile come prima percezione del baratro in cui aveva vissuto.

Senza dimenticare gli accenni all'attualità lasciati a sorpresa dall'autrice lungo il romanzo, quasi a ricordare al lettore che il contesto storico e sociale è funzionale al romanzo, ma il romanzo può esserlo altrettanto ad una riflessione sul presente. Nella fase in cui incontra il suo passato, il personaggio di Yves rimanda al tema del confronto tra l'individuo e la paura dell'ignoto e, ancora più, dell'impossibilità di poter controllare la propria esistenza. Come rappresentato da Ingmar Bergman nel film Il settimo sigillo. Il viaggio del protagonista, dell'"uomo di neve", è anche un viaggio alla ricerca della fede, fino ad allora estranea alla sua vita, che forse sarebbe stata differente in «quella casa situata ai confini del mondo illusorio...».



* La notizia sulla presentazione del libro Un uomo di neve è stata pubblicata su madeinitaly.tv: genio italiano.

Visualizza ingrandimento copertina libro (dipinto Helga Lumbar Robba)

Copertina del romanzo Dalla parte del perdente con dipinto di Helga Lumbar Dalla parte del perdente
Eine Geschichte im Fluß der Erinnerungen

di Nidia Robba, ed. La Mongolfiera libri, pagg.310, giugno 2013

Wirtschaftswunder, il miracolo economico che ha caratterizzato la storia contemporanea della Germania e in genere dell'area tedesca inizia dai primi anni '50, avendo il suo prodromo alla fine del decennio precedente. Questo romanzo è ambientato nel contesto storico, sociale, culturale, tra il 1943 e i primi del dopoguerra.
Prefazione al romanzo

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