Fregati dalla Storia

di Lodovico Ellena
ed. Solfanelli, pagg.221, 2009

Recensione di Ninni Radicini

Copertina del libro Fregati dalla Storia, di Lodovico Ellena Una sequenza di storie, rievocazioni di usanze, dichiarazioni inattese di personaggi celebri, circostanze poco note o, talune, dimenticate. Tasselli che completato la Storia, a volte rafforzandone l'impianto già noto altre volte sorprendendo gli studiosi e, in genere, i lettori. Come quella di Ferdinand Cheval un postino francese, di Hauterives, che nel 1879 trovò per strada un sasso dalla forma bizzarra, notandone poi degli altri. Iniziò a raccoglierli portandoli nel suo giardino dove cominciò a costruire, da solo, un edificio.

Ventisette anni dopo concluse questo suo lavoro: una costruzione dalle dimensioni notevoli (12 metri di altezza, 26 metri di lunghezza), insieme con tre statue di Cesare, Vercingetorige e Archimede. Un tempio di pietra diventato di dominio pubblico nel 1905 grazie a un cronista. Cheval, che morì nel 1924, fece in tempo a veder trasformata quella sua opera in una meta turistica, ammirata dai Surrealisti, e dichiarata monumento nazionale nel 1969.

Altrettanto sorprendente può apparire ai visitatori il complesso megalitico di Externsteine, ovvero la Stonehenge tedesca, dove si celebravano antichi culti pagani di cui persiste memoria. Si trova vicino la città di Paderborn, nella foresta di Teutoburgo, a poca distanza dai luoghi dove nel 9 d.C, un gruppo di popolazioni germaniche al seguito di Arminio inflisse una pesantissima sconfitta alle legioni dell'impero romano.

Una parte delle storie è relativa alle religioni, alla loro rilevanza nella vita di individui e comunità, fin dalle origini. Riti ancestrali, similitudini tra culti, trasformazioni nel corso dei secoli, e persistenza di caratteri millenari. Con alcune rappresentazioni su cui tuttora si dibatte. Nel 1936 durante alcuni scavi archeologici a Pompei venne rinvenuto un graffito che raffigurava il "quadrato magico", con un testo palindromo formato da parole cinque lettere. Noto dalla Scandinavia all'Asia all'America, recitato come un incantesimo e usato come medicina, è presente come iscrizione sulla campana della torre della chiesa di Sant'Andrea in Primicilio vicino Urbino o nella Cattedrale di Siena.

Storie di personaggi - Giacomo Leopardi, Guglielmo Tell, l'imperatore Tito Flavio Vespasiano, Buffalo Bill -, di luoghi ("Ai confini della realtà: l'Islanda") e di avvenimenti fino a non molti secoli fa ricorrenti. Come le carestie, con le conseguenze di cui sono accennati episodi reali seppure al limite della leggenda. E le curiosità intorno al significato della strenna natalizia ed epifanica e dell'uovo di Pasqua. La narrazione di un viaggio a Monaco, alla complessa ricerca dei luoghi pubblici dove prese avvio il movimento nazionalsocialista, e un viaggio sul Kehlstein (il Nido dell'Aquila), diventata nel dopoguerra meta turistica. Tra le curiosità, le coincidenze tragiche, quella tra letteratura e cronaca relativa al celebre romanzo Le avventure di Gordon Pym, di Edgar Allan Poe, e quella biografica del re Umberto I.

Inoltre, sulla Germania, un capitolo dedicato a come la storia del periodo nazista sia stata percepita dalle generazioni successive, considerando che sull'argomento, negli anni dopo il secondo conflitto mondiale, vi è stato un procedimento di rimozione, i cui effetti hanno determinato lacune storiche impensabili. Un altro capitolo è dedicato a Castel Del Monte, e agli interrogativi intorno alla sua costruzione e all'epoca in cui fu realizzato, sebbene sia attribuito a Federico II. La forma, la disposizione delle stanze, la ricorrenza del numero 8 e le stranezza dell'insieme lo rendono un luogo unico che, restituito al suo antico splendore dopo lavori di ristrutturazione, è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1996.

Un lavoro editoriale paragonabile a quel genere della cinematografia italiana che negli anni '60 ebbe molto successo popolare e di critica: i film a episodi. Descrittivi della società del periodo, con tanti dettagli antropologici e sociologici da poter essere considerati oggi come documentari di un epoca. Il libro permette al lettore di percorrere una terza via nello studio della Storia, oltre la narrazione consueta e oltre il cosiddetto revisionismo storico: la riemersione di episodi dimenticati o semisconosciuti, per una osservazione più articolata della Storia.





Dialogo di Nidia Robba con Arminio

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