Croazia e Ue riavviano il negoziato di adesione

di Ninni Radicini
30 novembre 2009


Il 20 novembre, la maggioranza del Parlamento croato (129 su 153; 6 contrari) ha approvato l'accordo con la Slovenia per l'avvio di un arbitrato sulla questione del confine tra i due stati. Questa decisione ha determinato la ripresa del negoziato di adesione della Croazia alla Unione Europea, in stallo dal dicembre '08 a seguito delle riserve di Lubiana su sette capitoli negoziali con riferimento al tema. Il nodo è la richiesta della Slovenia di un corridoio per la Baia di Pirano, in modo da avere accesso diretto alle acque internazionali. Questa eventualità comporterebbe anche modifiche nella linea di confine terrestre con la Croazia. La vicenda iniziò nel 1991, subito dopo l'uscita di entrambi gli stati dalla Jugoslavia

Nel '09 sono stati sospesi altri capitoli. Infine, lo scorso giugno, la decisione di rinviare il negoziato, a cui sono seguite le dimissioni del primo ministro croato Ivo Sanader. Al suo posto è stata eletta Jadranka Kosor, leader della Unione democratica croata, il partito di centrodestra al governo dall'indipendenza (tranne dal 2000 al '03). Il prossimo 27 dicembre in Croazia si svolgeranno le elezioni presidenziali. L'accordo è stato siglato a inizio novembre in Svezia (presidenza di turno della Ue) da Borut Pahor, primo ministro sloveno, e da Jadranka Kosor. Sarà formato un collegio arbitrale, i cui componenti saranno scelti dai due stati. L'inizio dell'iter è previsto dopo la conclusione del negoziato di adesione della Croazia e la soluzione prodotta sarà vincolante per le due parti.

Entrata nella Ue nel '04, insieme ad altri nove stati, la Slovenia è stato il primo tra loro a passare all'Euro, ad entrare nell'area di Schengen, e ad avere la presidenza di turno della Ue (nel '08). Il suo Esecutivo (coalizione di centrosinistra formata da Socialdemocratici, Liberaldemocratici e Liberali progressisti) ha preannunciato un referendum consultivo prima della ratifica parlamentare. Inoltre, prima del referendum, potrebbe essere chiesto un parere sull'accordo alla Corte Costituzionale. Questa linea ha determinato le critiche dell'opposizione, in particolare del Partito Democratico (fino al '08 primo partito di governo), che ha avanzato dubbi sulla consapevolezza della maggioranza circa i termini e gli effetti dell'accordo con Zagabria.

Iniziato ad ottobre '05 il negoziato Croazia/Ue vede aperti 28 capitoli (13 già chiusi) sui 35 previsti da Bruxelles per tutti gli stati candidati all'adesione. Si ipotizza la conclusione alla fine del '10 e l'ingresso l'anno dopo. Un percorso più rapido di quello finora tenuto dalla Turchia, che ha iniziato il negoziato nella stessa data. Altri passi significativi nella prospettiva della piena integrazione degli stati balcanici nella Ue sono stati i recenti pareri favorevoli dei ministri degli esteri della Ue e della Commissione Europea rispettivamente all'apertura dei negoziati di adesione con Albania e Fyrom (ex Repubblica jugoslava di Macedonia), sebbene Skopje debba trovare un accordo con Atene per l'utilizzo del nome "Macedonia", su cui è in corso un negoziato bilaterale.

Per il '14 si ipotizza l'ingresso della Serbia, che di recente ha migliorato le relazioni con la Croazia, dopo l'attrito a seguito del riconoscimento di Zagabria (e degli altri paesi confinanti) della dichiarazione di indipendenza del Kosovo nel '08. Dopo la conclusione del negoziato con la Croazia, che diventerebbe il 28esimo stato della Ue, l'adesione degli altri stati balcanici è materia di dibattito tra i sostenitori dell'ulteriore allargamento e coloro (tra cui la Germania) che vorrebbero avviare un periodo di consolidamento delle strutture comunitarie dopo l'ingresso di 12 stati tra il 2004 e il 2007. L'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, la conseguente nomina del presidente del Consiglio europeo e dell'Alto rappresentante per gli Affari esteri, segnano un ulteriore passaggio storico che avrà effetti notevoli sulla politica di Allargamento della Ue.



* Ninni Radicini ha pubblicato vari articoli sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri. Coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006).

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Croazia: Vittoria del centrosinistra alle elezioni presidenziali (12 gennaio 2010)

Croazia / Legislative 2007: Un altro passo verso l'Ue

e la recensione al libro:

Mondo ex e tempo del dopo (di Pedrag Matvejevic, ed. Garzanti)

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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