Callas: 1977-2007

di Ninni Radicini
07 luglio 2007


In occasione del trentennale della scomparsa, anche Roma dedica una mostra a Maria Callas. Allestita presso l'Auditorium Arte del Parco della Musica dal 2 al 22 luglio, l'esposizione dal titolo Callas: 1977-2007 rappresenta un altro traguardo del programma di iniziative che, a partire dal 2006, rendono omaggio a una delle più grandi personalità del Novecento, non soltanto della musica, ma in modo più ampio della cultura e del costume. Abiti di scena, documenti, gioielli, scarpe, filmati, fotografie, pubblicazioni, lettere, gigantografie dei palchi dei più celebri teatri in cui ha recitato: dalla Scala al Covent Garden di Londra, dal Metropolitan all'Opera di Parigi.

Roma è nella storia della Callas per almeno una circostanza e per un legame, entrambi molto significativi. E' la città della famosa uscita dal palcoscenico dell'Opera a causa di un malore, durante l'interpretazione della Norma, il 2 gennaio del 1958. Le proteste che seguirono ebbero effetto su di lei, tanto che quella presenza non ebbe seguito nella carriera. Roma è anche la città di Pier Paolo Pasolini, il luogo in cui il poeta friulano trovò gli elementi che caratterizzarono la sua produzione letteraria e cinematografica a partire dagli anni Cinquanta. Tra lui e la Callas nacque un legame affettivo che trova riscontro nella loro lettere, anch'esse in mostra. Pasolini la diresse in Medea, la sua unica interpretazione sul grande schermo, di cui sono esposte le collane e i diademi da lei indossati e realizzati per questa occasione.

Tra gli abiti in mostra si può ricordare quello indossato nel 1957 in occasione del suo ritorno in Grecia, la patria che portò sempre con sé e a cui, dopo gli anni del jet set internazionale, è tornata per l'eternità. Tra le lettere quella scritta nel 1968 ad Aristotele Onassis, poco prima del suo matrimonio Jacqueline Kennedy. Nel 2002 questa lettera fu venduta all'asta per 15mila euro. Un legame oggetto di molta attenzione da parte dei mass media, trattato in gran parte come argomento di costume. In realtà quello tra Onassis e la Callas fu un rapporto più articolato e per lei assunse un significato forse al di sopra del semplice legame sentimentale.

Lo scorso maggio l'esposizione è stata allestita ad Atene, all'Istituto italiano di Cultura. Dopo Roma passerà al Lincoln Center di New York e proseguirà poi in altre metropoli. Un percorso iniziato nel 2006 presso la Fondazione Giuseppe Lazzareschi, che ha pubblicato un catalogo con le immagini di alcuni degli oggetti in mostra e le testimonianze di altre personalità del mondo dell'arte, dello spettacolo e della letteratura che ebbero occasione di conoscerla.

"Per vostra fortuna, giovani, la decadenza di Maria (breve come la sua fortuna) è stata punteggiata di esempi delle sue percezioni, inimitabili, documentate da alcuni concerti. La sua morte incredibile ha deciso per lei la definizione di un mito." (Franca Valeri, da Per Maria, dal catalogo della mostra Maria Callas: una Donna, una Voce, un Mito)



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

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Maria Callas 1977-2017. Dal palco dell'Opera, una leggenda moderna

Recensione del catalogo della mostra "Maria Callas: una Donna, una Voce, un Mito"

Iniziative culturali dedicate a Maria Callas

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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