Festival Internazionale del Cinema di Patmos 2015

di Ninni Radicini
13 settembre 2015


Locandina del Festival Internazionale del Cinema di Patmos 2015, IFFP International Film Festival Con un programma composto da 35 tra documentari, lungometraggi e cortometraggi scelti dalla commissione della rassegna su 2.500 opere presentate e con la partecipazione di autori cinematografici da varie parti del mondo, la quinta edizione dell'International Film Festival di Patmos, svolta dal 23 al 29 luglio, è stata caratterizzata dal tema dell'individuo alle prese con la quotidianità o con la eccezionalità che può trasformare il normale scorrere delle giornate. Come negli anni scorsi, nell'isola del Dodecaneso oltre alle proiezioni sono stati promossi una serie di convegni con la partecipazione di personalità del settore. Quello di Patmos è uno dei festival cinematografici più recenti in Grecia: la prima edizione è stata organizzata nel 2010, le successive nel 2012, '13, '14.

Tra i documentari, Un affare di famiglia, e Paradiso di plastica. Il primo, diretto da Angeliki Aristomenopoulou, narra di Antonis Xylouris - noto come Psarantonis - e dei suoi discendenti, a comporre una celebre dinastia di tre generazioni di musicisti segnata da un forte legame con la tradizione musicale di Creta. Insieme ad Antonis Xylouris, suo figlio, George - soprannominato Psarogiorgis - famoso suonatore di liuto e i tre nipoti Nikos, Antonis e Apollonia. Il film inizia nel 2012: mentre George è in viaggio per una serie di concerti, sua moglie e la figlia vanno in Australia dove si trovano già due suoi figli che studiano musica. Proprio in Australia le tre generazioni di musicisti ellenici avranno occasione di esibirsi insieme per la prima volta in un concerto. Un altro dei documentari presentati è Paradiso di plastica, in cui si evidenzia una importante questione ambientale: la gestione dalla plastica, materiale che ha caratterizzato lo sviluppo industriale e la società a partire dell'Ottocento.

Tra i film a lungometraggio, Il sale della Terra (2014) e Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (Svezia, 2013). Il sale della Terra, diretto da Juliano Ribeiro Salgado e Wim Wenders, è dedicato al fotografo Sebastiao Salgado e ai suoi viaggi intorno al mondo compiuti negli ultimi quaranta anni documentando alcuni tra gli avvenimenti più importanti della contemporaneità. Fino alle più recenti avventure alla scoperta di panorami e ambienti naturalistici. A evidenziarne il lavoro, il figlio, Juliano, che ha partecipato ai suoi viaggi più recenti e Wim Wenders, regista e anch'egli fotografo. In Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (titolo originale: Hundraåringen som klev ut genom fönstret och försvann) è narrata la storia di Alan Carlson, che, trovandosi in una casa di riposo non ha molta voglia di rimanervi e così, arrivato al centesimo compleanno ed essendo in buona salute, un giorno lascia quella casa e inizia un viaggio in cui incontra vari personaggi.

Nella sezione sulla migliore sceneggiatura per cortometraggio, aperto alla partecipazione di sceneggiatori e registi con un copione dai cinque ai diciotto minuti, la commissione ha scelto tre sceneggiature su una dieci partecipanti: 1. Life between, di Vaggelis Zouglos; 2. Meet me again, di Apollonia Tsanta e Dimitris Evlabidis; 3. Funeral, di Cristina Anna Dafni. La prima diventerà un cortometraggio prodotto da Ote Tv e sarà presentato in anteprima alla prossima edizione del Festival. Il secondo e il terzo classificato ottengono la partecipazione a una serie laboratori su sviluppo della sceneggiatura, regia e produzione dell'Istituto SAE di Atene.

Nelle giornate dell'IFFP si sono svolti anche una serie di incontri tematici aperti al pubblico relativi al documentario in cui si è discusso di una molteplicità di argomenti: dalla regia alla produzione. Uno dedicato alle modalità di promozione di una sceneggiatura presso i possibili produttori, a cui hanno partecipato: Tassos Boulmetis, regista di A touch of spice (selezionato in Grecia per la candidatura al Premio Oscar 2005); Alexandra Boussiou - componente della Accademia cinematografica Europea e dell'Accademia cinematografica Greca - la cui produzione Xenia, di Panos X. Koutras, è stata premiata nel maggio 2014 al Festival del Cinema di Cannes nella sezione "Un Certain Regard"; Agata Darlasi, regista e sceneggiatrice, direttrice del settore Seminari e Workshop dell'International Film Festival di Patmos; Greg Cokinakis, che lavora nei canali cinematografici di Ote Tv.

Il convegno "Documentario e Web" è stato condotto dal Elefteris Charitos, regista di documentari, cortometraggi e serie televisive, tra cui Amina Zonis (2007) sulla Ert - Radiotelevisione pubblica ellenica tratta dal libro 1821 di Petros Markaris. La regia del documentario è stato il tema di un altro incontro curato da Dodo Hunziker, autore cinematografico e produttore svizzero. In programma anche la mostra Donne di Patmos, mostra fotografica di Denia Panagaki alla Hora Old School di Patmos. L'autrice ha esposto venti fotografie che ritraggono donne locali di cui è evidenziata l'opera di sviluppo della floricoltura nell'isola.

Il 23 luglio l'inaugurazione della rassegna è stata evidenziata da una iniziativa dedicata a Melina Mercouri, con suoi brani musicali e la proiezione in maxischerni, anche all'esterno dell'area di svolgimento del festival, di estratti video provenienti dalla Fondazione a lei intitolata, descrittivi della sua carriera cinematografia. Personalità di notevole rilevo della Grecia contemporanea, Melina Mercouri (1920-1994), cantante e attrice, ha ottenuto il Premio come Migliore Attrice al Festival di Cannes nel 1960 per il film Mai di domenica (1960). Per lo stesso film è stata anche candidata al Premio Oscar. Ha avuto la candidatura anche per altri riconoscimenti, tra cui il Golden Globe per la interpretazione in Topkapi (1964), sempre come migliore attrice. Dopo il suo attivismo durante il "regime dei colonnelli" (1967-74), nel 1977 è stata eletta al Parlamento Ellenico e nel 1981 è stata nominata Ministro della Cultura nel primo governo di Andreas Papandreou (Pasok), ideando il programma della Capitale Europea della Cultura approvato dalla Comunità Europea nel 1985.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

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1968-2018 | Il Pianeta delle Scimmie (Recensione di Ninni Radicini)

Grecia moderna e Mondo ellenico

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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