Grecia: l'alternativa liberale di Nuova Democrazia

di Ninni Radicini
01 marzo 2016


La vittoria di Kyriakos Mitsotakis nelle elezioni per la presidenza di Nuova Democrazia ha rappresentato un passaggio rilevante per gli sviluppi della politica ellenica sia in ambito nazionale sia in prospettiva europea. Il 20 dicembre 2015, al primo turno delle Presidenziali di ND hanno concorso quattro candidati: Evangelos Meimarakis, che ha ottenuto il 39.8%, Kyriakos Mitsotakis 28.5%, Apostolos Tzitzikostas 20.3%, Adonis Georgiadis 11.4% (alla consultazione hanno partecipato 404.078 elettori). Il ballottaggio tra i primi due candidati si è svolto il 10 gennaio 2016. L'11 gennaio, la Commissione elettorale centrale del partito ha annunciato i dati ufficiali: Mitsotakis 52.43% (173.297 voti); Meimarakis 47.57% (157.224). I votanti sono stati 334.752, circa l'80% di coloro che avevano votato al primo turno: un'affluenza che ha determinato il prolungarsi dell'apertura di alcuni seggi elettorali oltre le sette di sera, orario previsto per la chiusura delle urne.

Kyriakos Mitsotakis, 47enne, proviene da una delle grandi dinastie della politica ellenica. Considerando la Storia contemporanea della Grecia dal ripristino del sistema democratico nel 1974, suo padre, Konstantinos, è stato ministro in vari governi, Presidente di ND (1984-1993) e Primo ministro (aprile 1990 - ottobre 1993). Sua sorella, Dora Bakoyannis, è stata ministro degli Esteri, per la Cultura e sindaco di Atene (gennaio 2003 - febbraio 2006). Fondata nel 1974 da Konstantinos Karamanlis e alternatasi al governo della Repubblica Ellenica con il Pasok - Movimento Socialista Panellenico nei quattro decenni seguenti, Nuova Democrazia (nel Parlamento Europeo aderente al gruppo del PPE - Partito Popolare Europeo) è passata all'opposizione dopo le vittorie di Syriza - Coalizione della Sinistra Radicale nelle due elezioni legislative anticipate svolte nel 2015, che hanno portato entrambe alla formazione di esecutivi composti da Syriza e Anel - Grecia Indipendenti.

Le elezioni presidenziali di Nuova Democrazia erano state determinate dalle dimissioni di Antonis Samaras (Presidente del partito dal 2009 e Primo ministro da giugno 2012 a gennaio 2015) a seguito del risultato del referendum del 5 luglio 2015, quando l'insieme delle condizioni stabilite da Ue/Fmi/Bce per prolungare il piano di salvataggio (bailout) per la Grecia fu respinto dalla maggioranza degli elettori ellenici, in conformità a quanto sostenuto dal governo Tsipras. La presidenza ad interim di ND fu allora assegnata a Evangelos Meimarakis, una della personalità con maggiore esperienza nel partito avendovi aderito da studente già alla fondazione; nella legislatura 2012-15 è stato Presidente del Parlamento Ellenico. Con Meimarakis, ND ha affrontato le elezioni anticipate del 20 settembre 2015 nelle quali alla vittoria di Syriza corrispose una tenuta complessiva di ND, che perse solo un seggio in confronto alle Legislative del gennaio precedente.

Alla conclusione delle Legislative anticipate di settembre si è aperta la campagna elettorale per scegliere il nuovo Presidente di ND. Il 22 settembre Kyriakos Mitsotakis è stato il primo a dichiarare la propria candidatura; il 27 settembre è stata la volta di Apostolos Tzitzikostas, governatore della regione della Macedonia Centrale, eletto nel 2014 prevalendo al secondo turno delle elezioni locali (con il sostegno di Anel, Epal - Unione per la Patria e il Popolo e Laos - Partito Popolare Ortodosso) su Giannis Ioannidis, candidato ufficiale di Nuova Democrazia.

Il 28 settembre è stata annunciata la candidatura di Adonis Georgiadis, ex ministro della Sanità nel governo Samaras. Georgiadis, prima deputato di Laos - Partito Popolare Ortodosso, ha aderito a ND nel 2012. L'1 ottobre è stata presentata la candidatura di Meimarakis. Come stabilito dal regolamento di ND, ogni candidatura deve essere sostenuta da almeno cinquanta componenti della Commissione politica. La decisione di Meimarakis era attesa poiché si riteneva che se non avesse partecipato allora altri dirigenti del partito avrebbero potuto considerare la propria eventuale candidatura.

Kostas Karamanlis (Primo ministro da marzo 2004 a ottobre 2009 e Presidente di ND da marzo 1997 a novembre 2009), sebbene suoi sostenitori si siano espressi a favore di Meimarakis, ha preferito non schierarsi in modo esplicito, scegliendo di svolgere un ruolo di garante dell'unità del partito e invitando a concentrarsi sugli sviluppi del contesto politico nazionale e su quanto proposto dal governo soprattutto in merito alla gestione della crisi economico-finanziaria. Sulla scelta della data in cui svolgere le Presidenziali di ND si è avuta una divergenza di posizioni: Meimarakis preferiva si svolgessero il più presto possibile (18 o 25 ottobre); Mitsotakis e Tzitzikostas invece hanno espresso la preferenza per una campagna elettorale più estesa (Mitsotakis ha proposto il 15 novembre).

Il primo turno era stato stabilito dalla Commissione elettorale per il 22 novembre 2015 (con eventuale ballottaggio una settimana dopo). In vista di quella data ognuno dei candidati ha sia promosso il proprio profilo politico sia, su talune questioni, evidenziato differenze di valutazione su quanto ritenuto funzionale agli interessi del partito. Così, ad esempio, Meimarakis, in riferimento a Apostolos Tzitzikostas, che non è presente in Parlamento, ha sottolineato la necessità che il presidente del partito sia un deputato, considerando determinante la presenza nel Parlamento ellenico per evidenziare il confronto con il governo Tsipras, sia sul versante politico-istituzionale sia su quello mediatico. Una considerazione condivisa da Mitsotakis che invece ha criticato una affermazione di Evangelos Meimarakis secondo cui, tra i candidati, egli - Meimarakis - è l'unico che avrebbe potuto garantire l'unità del partito.

In prossimità del primo turno elettorale presidenziale a novembre, Meimarakis ha invitato a rispettare i valori fondanti del partito. Ma le elezioni del 22 novembre sono state posticipate per decisione della Commissione elettorale centrale, a seguito di problemi tecnico-informatici in vari seggi elettorali. Tale circostanza è stata seguita dalle dimissioni di Meimarakis da presidente a interim. Kyriakos Mitsotakis ha allora proposto di nominare presidente a interim Marietta Giannakou, che ha però subordinato l'accettazione alla unanimità intorno al suo nome da parte degli altri candidati e degli organi competenti del partito. Meimarakis ha però lui attribuito la presidenza a interim a Yiannis Plakiotakis, già segretario del gruppo parlamentare.

Il 24 novembre la Commissione elettorale ha deciso alla unanimità di svolgere il primo turno elettorale il 20 dicembre 2015. Nel ballottaggio (10 gennaio seguente) è stato stabilito che avrebbero potuto votare gli elettori che avevano votato al primo turno, ognuno nello stesso seggio del primo turno, senza quota di partecipazione (tre euro previsti per il primo turno). La campagna elettorale di Kyriakos Mitsotakis è stata caratterizzata dalla volontà di rinnovare Nuova Democrazia in senso liberale e anti populista. In tale contesto ha sostenuto la validità delle misure avviate da Ministro per la riforma amministrativa (giugno 2013 - gennaio 2015) nel governo composto da Nuova Democrazia e Pasok, presieduto da Antonis Samaras.

Il 30 dicembre (nei giorni seguenti al primo turno elettorale) ha detto: "Sono un politico di centro-destra, liberale, moderato. Non credo che il mercato risolva tutti i problemi, credo in uno Stato forte ma molto leggero che regoli il mercato." Mitsotakis è inoltre europeista, carattere di particolare rilievo negli equilibri della Unione Europea, data l'attualità storico-politica comunitaria segnata da spinte centrifughe di varia motivazione e dall'avanzata di partiti euroscettici e nazionalisti. Per Nuova Democrazia ha prospettato la necessità di un rinnovamento, nel rispetto dei suoi tratti ideolologici costitutivi, in modo da superare il declino elettorale iniziato nel 2009 e potersi presentare come un grande e moderno partito di centro-destra in grado di gestire la complessità della fase attraversata dalla Grecia.

Tra le proposte in merito, una modifica allo statuto in modo che il leader sia valutato ogni tre-quattro anni. Pur essendo Mitsotakis e Meimarakis entrambi moderati, l'affermazione della ineludibilità di innovazioni nella linea e nei metodi sostenuta da Mitsotakis è da considerare un motivo determinante per la convergenza verso il suo nome di una parte rilevante di quell'oltre 30% di elettori che al primo turno, hanno scelto Tzitzikostas e Georgiadis, tale da determinare la sua vittoria al ballottaggio.

Il 20 gennaio si è svolto il primo incontro tra Alexis Tsipras e Kyriakos Mitsotakis. E' emersa una divergenza sulle questioni principali, tra cui la riforma del sistema pensionistico e quella della amministrazione pubblica. Già nei giorni precedenti al ballottaggio presidenziale, Mitsotakis aveva detto di voler votare contro la riforma delle pensioni presentata dal governo e in merito alla modifica del sistema elettorale ha detto di considerarlo nel quadro più ampio di una riforma costituzionale.

Il 16 febbraio Nuova Democrazia ha invitato personalità accademiche, dirigenti e professionisti a partecipare alla compilazione del programma di governo del partito. Una iniziativa con tempi e criteri di selezione definiti, sulla scia della linea di rinnovamento proposta da Mitsotakis nel senso di una maggiore apertura del partito verso personalità ed elettori di quella ampia area centrista che ha caratterizzato per vari decenni la politica dei due più grandi partiti della storia contemporanea ellenica - Nuova Democrazia e Pasok - e verso quella parte di elettori che nelle elezioni più recenti ha scelto di astenersi (43.43%) o di orientarsi verso altre formazioni centriste. Nella quasi totalità delle rilevazioni pre-elettorali successive alla elezione di Kyriakos Mitsotakis (da metà gennaio a fine febbraio 2016), Nuova Democrazia segna il sorpasso nei confronti di Syriza con margini di vantaggio da 1.9% a 6.5%.

Mitsotakis ha escluso l'ipotesi di una "Grande Coalizione" con Syriza ("Dai militanti di ND ho ricevuto il mandato di non sostenere Tsipras") come confermato da una dichiarazione del 22 febbraio nella quale ha sottolineato che Syriza deve dimostrare di essere un partito in grado di affrontare le responsabilità di governo e nella eventualità si ponesse l'alternativa tra la formazione di un governo di unità nazionale, per continuare la legislatura corrente, e il ritorno alle urne allora Nuova Democrazia preferirebbe le elezioni anticipate.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

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Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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