Germania | Elezioni Bundestag 2017

di Ninni Radicini
28 settembre 2017


Le elezioni legislative federali del 24 settembre 2017 per il rinnovo dei seggi del Bundestag (la Dieta Federale del Parlamento bicamerale della Germania) sono state caratterizzate dalla conferma di CDU/CSU (Unione Cristiano-Democratica / Unione Cristiano-Sociale) prima formazione politica, sebbene perdendo consensi così come SPD Partito Socialdemocratico, che ha avuto il suo peggior risultato nel quadro elettorale federale dal 1949. I Verdi e La Sinistra si attestano su quote simili a quelle del 2013, con un incremento di seggi di alcune unità. I Liberali di FDP rientrano nel Bundestag, dopo l'assenza durante la legislatura 2013-17 per non aver raggiunto la soglia di sbarramento al 5% prevista dal sistema elettorale proporzionale tedesco. Entra invece per la prima volta AfD Alternativa per la Germania superando il 10%. FDP e AfD nel 2013 non ottennero seggi perché mancarono di alcuni decimali di punto la quota di sbarramento.

CDU/CSU ha ottenuto il 32.9% (-8.5%, 246 seggi, -65), SPD 20.5% (-5.2%, 153 seggi, -40), AfD 12.6% (+7.9%, 94 seggi, +94), FDP 10.7% (+5.9%, 80 seggi, +80), La Sinistra 9.2% (+0.6%, 69 seggi, +5), Verdi 8.9% (+0.5%, 67 seggi, +4), Altri 5% (-1.3%). L'affluenza al voto è stata pari al 76.2% (nel 2013 era stata 71.5%). Dopo le prime proiezioni, quando già si delineava in modo netto il risultato negativo per SPD, Martin Schulz - candidato Socialdemocratico alla Cancelleria - ha dichiarato che nella legislatura entrante il suo partito vuole stare all'opposizione, chiudendo alla eventualità di un rinnovo della "Grande Coalizione" con CDU/CSU, la cui coesistenza ha determinato presso l'elettorato - in particolare quello tradizionale dei Socialdemocratici - la percezione di un appiattimento sulla linea di Angela Merkel.

Data la mancata disponibilità di SPD a una prosecuzione della propria presenza al governo e l'esclusione da parte di CDU/CSU di ogni ipotesi negoziale con La Sinistra e AfD, oltre che della formazione di un governo di minoranza, poiché la quota minima di seggi per avere la maggioranza assoluta nel Bundestag è pari a 355, allora l'unica coalizione con una maggioranza parlamentare tra quelle teoricamente realizzabili è quella tra CDU/CSU con FDP e Verdi.

Questa coalizione è stata definita "Giamaica" poichè i colori dei tre partiti (il nero è il colore della CDU, giallo FDP, verde per gli Ecologisti) sono gli stessi della bandiera dello Stato caraibico. La formazione di tale alleanza di governo rappresenta una novità a livello federale. Nella corrente fase politico-elettorale della Germania esiste un riferimento a livello statale: nel Land dello Schleswig-Holstein, dove, dopo le elezioni regionali di maggio 2017, Daniel Günther (CDU) è stato eletto Primo Ministro. Dai vertici di FDP i primi commenti sulla possibile coalizione federale nero-giallo-verde sono stati improntati alla cautela.

Nel raduno post-elettorale di Berlino, la Merkel ha detto ai militanti del suo partito di aver sperato in un risultato migliore di quello conseguito ma di essere decisa a far tornare nell'area centrista i voti persi, in particolare quelli passati ad AfD, e ha promesso la formazione del nuovo governo entro Natale, specificando che al voto del 24 settembre seguiranno settimane difficili, data la complessità di fare coesistere in una maggioranza di governo tre gruppi parlamentari espressione di quattro partiti (considerando anche la CSU bavarese) con differenze programmatiche significative e con tendenze elettorali divergenti. Per esempio considerando le differenze nell'ambito della salvaguardia ambientale tra i Verdi e FDP, che però hanno un elettorato simile per reddito e istruzione, e in quello della gestione della immigrazione extracomunitaria tra la CSU di Horst Seehofer - Primo ministro della Baviera - che ha chiesto di stabilire una quota massima annuale di rifugiati in ingresso e Angela Merkel invece contraria.

L'ingresso di AfD nel Bundestag rappresenta un momento storico per la Germania, poiché dopo oltre cinquanta anni un partito a destra di CDU supera la soglia di sbarramento. Il movimento di Alternativa per la Germania fu fondato nel 2013 su una piattaforma programmatica incentrata su questioni economiche, in particolare con riferimento agli sviluppi nella Eurozona e al rapporto tra Germania ed Eurozona. Presente già quell'anno alle elezioni federali, in occasione delle elezioni Europee 2014 elesse una propria rappresentanza al Parlamento di Strasburgo.

Dal 2015 ha spostato il proprio fulcro politico-elettorale sulla questione della immigrazione extracomunitaria in Germania e sui conseguenti effetti sociali e economici. Si è trattato di un svolta che ha portato a una scissione dell'ala liberale moderata di Bernd Lucke (uno dei fondatori di AfD) poi costituitasi in un partito denominato LKR Riformisti Liberal-conservatori. AfD - la cui co-presidente Frauke Petry, lunedì dopo i risultati elettorali, ha annunciato l'uscita dal partito - ha ottenuto un successo rilevante in Sassonia, respinge le attribuzioni di razzismo e xenofobia e i suoi vertici hanno dichiarato l'intenzione di portare avanti una opposizione netta alla linea governativa di Angela Merkel.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato vari articoli sulla Grecia e sulla Germania (area politico-elettorale-storica). Articoli su altri argomenti sono stati pubblicati su vari periodici. Ha pubblicato inoltre recensioni e prefazioni a libri.

Articoli di Ninni Radicini sulla Germania

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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