Grecia: si ferma la corsa verso i Mondiali di calcio in Germania 2006

di Ninni Radicini
14 ottobre 2005


La nazionale greca non sarà presente al Mondiale del 2006 in Germania. La vittoria contro la Georgia per 1-0, con un gol di Giorgos Papadopoulos, nell'ultima partita del girone eliminatorio non è servita, date le contemporanee vittorie di Danimarca in casa del Kazakistan (1-2) e della Turchia in Albania (0-1). Partite dall'esito abbastanza prevedibile poichè tutte tre, in corsa per il secondo posto, affrontavano squadre che non avevano più nulla da chiedere alla classifica del gruppo 2, con l'Ucraina, prima in classifica, già qualificata da due turni. E' raro che la squadra vincitrice di un Europeo non partecipi alla edizione seguente del Mondiale. La statistica indica che è avvenuto solo due volte, oltre a oggi con la Grecia: la Cecoslovacchia, campione d'Europa nel 1976, fuori dal Mondiale di Argentina '78, e la Danimarca (1992) esclusa dai mondiali statunitensi del '94.

Nei gironi di qualificazione è molto importante non disperdere punti ma è ancora più importante avere ben presente il calendario delle partite. Osservando la tabelle dei risultati del girone 2, si può notare come a fare la differenza tra Grecia e Turchia sia stata la partita con la Ucraina, con cui la Grecia ha giocato, e perso, mentre ancora era in gioco il primo posto. Una sconfitta doppia per la nazionale di Rehhagel che ha dovuto abbandonare ogni possibilità di arrivare in testa al girone e allo stesso tempo ha rimesso in gioco i turchi. Molto differente invece il contesto in cui si è giocata la partita tra Ucraina e Turchia. Seppure giocasse fuori casa, la Turchia ha affrontato una squadra ormai qualificata e quindi con un agonismo non paragonabile a quello che l'aveva condotta a vincere e le partite precedenti. Una condizione più rilassata, quella della Ucraina, confermata anche dal successivo pareggio con l'Albania.

Nell'almanacco della calcio greco rimarrà comunque la intensità della partita di due turni fa contro il Kazakistan, che a messo a dura prova le emozioni degli spettatori. All'apparenza dall'esito scontato, dato che la nazionale centroasiatica non aveva pretese di classifica, serviva solo alla Grecia, con la vittoria unico risultato utile per poter continuare a inseguire la qualificazione. Sul campo però è stata tutta un'altra storia e il Kazakistan ha giocato come se fosse una finale. Eppure c'era da aspettarselo, come aveva già potuto constatare, lo scorso anno, anche l'Ucraina, che ha incontrato parecchie difficoltà prima di riuscire a vincere. Chiuso in difesa, il Kazakistan ha interdetto il cui gioco di attacco dei greci sulle fasce laterali, finalizzato verso Charisteas (questa stagione in Olanda, nell'Ajax). Il primo tempo è trascorso senza particolari sussulti e il secondo è iniziato allo stesso modo. A complicare ancora di più le cose arrivava il gol del Kazakistan al 53' con Zhumaskaliyev. A quel punto la Grecia passava dalla confusione all'incubo.

Otto Rehhagel, inventore della Grecia campione d'Europa 2004, sostituisce Vryzas con Nikos Lymberopoulos e Katasouranis con Kafes, spostando Basinas in posizione di libero. La Grecia attaccava, ma nulla sembrava poter cambiare il corso della partita. Fino a quando al 78' arrivava il gol di Giannakopoulos (gioca in Inghilterra, nel Bolton). Il pareggio non serviva e negli ultimi minuti tutta la squadra ellenica si lanciava alla ricerca di un altro gol. Intanto in Ucraina, la Turchia vinceva contro la nazionale di Blochin. Non poteva esserci di peggio per la Grecia, che a questo punto doveva assolutamente vincere per rimanere in corsa, sapendo di stare giocando una partita vera in cui gli avversari non regalavano nulla e si sarebbero battuti fino all'ultimo minuto.

Il Kazakistan gioca sul serio e l'agonismo non accennava a diminuire. Nonostante si giocassero i minuti finali, un paio di suoi calciatori venivano espulsi in successione: all'86´ Karpovitch e al 90' Radionov. A tempo scaduto, durante il recupero, pochi secondi prima che l'arbitro dichiarasse chiusa la partita, arrivava al 93' il gol di Lymberopoulos (Aek Atene), seguito da un boato di tutti i tifosi della nazionale ellenica. Ma questa vittoria si è poi dimostra inutile, per la successiva sconfitta contro la Danimarca. Adesso l'attenzione è concentrata sul futuro dell'allenatore Otto Rehhagel, il cui contratto scade a fine anno. Molto legato alla Grecia, per cui, dopo la vittoria degli Europei 2004, ha rifiutato l'incarico di guidare la Germania ai prossimi mondiali, Rehhagel ha detto di voler riflettere sulla decisione da prendere.



* Ninni Radicini, coautore del libro La Grecia contemporanea (1974-2006), ha pubblicato articoli su vari periodici, recensioni e prefazioni a libri.

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Derby Days - Il gioco che amiamo odiare (Tifosi di calcio in Inghilterra)

Copertina del libro La Grecia contemporanea 1974-2006 di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini       La Grecia contemporanea (1974-2006)
di Rudy Caparrini, Vincenzo Greco, Ninni Radicini
prefazione di Antonio Ferrari, giornalista, corrispondente da Atene per il Corriere della Sera
ed. Polistampa, 2007


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